Dopo una settimana trascorsa in compagnia di un caldo anomalo e molto afoso a causa della presenza di un poderoso blocco altopressorio di matrice nord Africana, nella giornata di Domenica 25 è atteso il transito sulle regioni settentrionali italiane della coda di un debole sistema frontale, la cui entrata, seppur non in grado di garantire un corposo calo delle temperature, è sufficiente per provocare fenomeni di una certa intensità, grazie anche all’enorme mole di energia che durante la settimana ha avuto modo di accumularsi giorno dopo giorno nei bassi strati. Dei primi temporali dovuti al contrasto fra le due diverse tipologie di masse d’aria infatti, come da previsione vengono ad interessare gran parte della pianura Lombarda ed anche il Bresciano già durante le prime ore della mattinata, provocando diversi danni a causa delle forti raffiche di vento. Ma si tratta di fenomeni che, seppur da una parte hanno limitato la risalita delle temperature durante la giornata , dall’altra parte hanno determinato un’aumento dei valori di umidità, favorendo quindi un maggior accumulo di energia per i temporali che poi si sarebbero presentati durante le ore tardo pomeridiane al transito della parte più attiva della perturbazione. Ed analizzando le mappe proposte dai modelli, mi sbalza subito all’occhio infatti come la maggior parte degli indici d’instabilità favorevoli alla formazione di temporali violenti siano decisamente alti e poco consoni alle nostre pianure, oltre a questo si aggiunge l’entrata del sistema frontale che avverrebbe con correnti nordoccidentali in quota, una delle dinamiche più favorevoli alla formazione di fenomenologia violenta per il territorio Bresciano. Decido proprio per questo motivo di tenere monitorata la situazione sul campo, in quanto in queste situazioni spesso, i temporali per questioni inanzitutto orografiche, vanno sviluppandosi sui monti adiacenti a nord della città di Brescia, per poi scendere spinti dall’entrata di queste correnti nordoccidentali in quota verso le aree di pianura, intensificandosi notevolmente grazie all’enorme calore e umidità presente. Questo è proprio ciò che va accadendo durante la seconda parte del pomeriggio, mi metto quindi in moto verso la bassa pianura Bresciana posizionandomi nei campi vicini ad Offlaga (BS) ad attendere l’arrivo del forte temporale, che nel frattempo aveva acquisito rotazione, divenendo una perfetta e strutturata supercella. La prima cosa che posso osservare nell’attendere il temporale è la presenza di una forte e compatta corrente ascensionale (Updraft) ed una spiccata ventilazione dai quadranti orientali e sudorientali direzionata verso il temporale. Questa infatti non è altro che la corrente di inflow, ossia la corrente caldo umida che dal basso va ad alimentare il temporale stesso, rifornendolo di energia e umidità. Oltre a questo la presenza di una riflettività fondoscala al radar mi lasciava il presagio che il temporale stesse producendo grandine di grosse dimensioni, proprio per questo motivo, per evitare di rischiare la demolizione totale dell’auto, decido di posizionarmi in una posizione per la quale avrei potuto vedere tutta la struttura esterna del temporale evitando poi di venir preso dal carico di precipitazioni. Fotograferò poi in questi istanti l’intera struttura della supercella, con una nube a muro ben strutturata al di sotto del mesociclone , seguita dal carico di grandine che nel core più intenso era grande come vere e proprie palline da tennis. (Grandine visibile in foto grazie al colorito chiaro e grigiastro delle precipitazioni). Il temporale poi proseguirà la sua strada sin verso il confine Emiliano, dove andrà dissolvendosi definitivamente e lasciando dietro di se, specialmente nel Bresciano, una scia di danni e devastazione a causa della grandine.
Si tratta di uno dei temporali più violenti che abbiano colpito il territorio Bresciano negli ultimi anni, ed il fatto che sia avvenuto in concomitanza con una forte e anomala ondata di caldo accompagnata da elevati valori di umidità, non è certamente un caso. Il cambiamento climatico che negli ultimi anni si è fatto strada durante il trimeste estivo con un aumento della temperatura media e delle ondate di calore, va a stretto contatto con l’aumento dei fenomeni violenti, in quanto in atmosfera va drasticamente aumentando di conseguenza l’energia in gioco per la formazione di questi fenomeni al passaggio delle perturbazioni.
Lo scatto radar relativo alle 18:20, quando il temporale a supercella stava interessando con il suo carico di grandine (colorazione viola) le aree periferiche di Brescia.
Grazie alle tante segnalazioni avute, e a queste immagini radar, abbiamo potuto constatare infatti come la grandine più grossa abbia interessato le aree ad ovest e sudovest della città, ossia le aree cerchiate in nero nella mappa sottostante, mentre i danni maggiori nell’area rossa.
Di seguito le foto della supercella :
Alcune foto ai chicchi di grandine da Bagnolo Mella (BS)