Outbreak di supercelle fra Lombardia e Veneto, 20-25 Luglio 2023

Dopo 3 giornate molto calde dove l’Anticiclone nord Africano ha avuto modo di espandersi su tutto il mediterraneo portando la colonnina di mercurio a temperature record in particolar modo sulle regioni centro meridionali Italiane, nelle giornate comprese fra Giovedi 20 e Martedi 25 Luglio il nord Italia viene successivamente a trovarsi nella classica zona di confluenza fra due tipi di masse d’aria diametralmente opposte.
Da un lato abbiamo un ampia circolazione depressionaria centrata sulla Norvegia che come una tenaglia ingloba tutta l’area centrale Europea veicolando continui impulsi instabili da ovest verso il nord Italia, dall’altro lato la protensione dell’Anticiclone nord Africano sbilanciato verso Levante che veicola masse d’aria roventi verso il centro ed il sud Italia. Il contrasto fra queste due masse d’aria avvenuto per più giorni ha dato luogo al transito di una delle ondate temporalesche più violente degli ultimi anni, con due eventi tornadici confermati e rovinose grandinate su aree molto estese.
A fronte di questi dettagli, e dopo aver analizzato per diverse ore i modelli, decido di incontrarmi con i miei amici di chasing nella serata di Giovedì, ossia quando sul nord Italia inizia ad affluire più umidità in quota, mentre le correnti iniziano a piegare più da Sudovest. Nella serata si attendono temporali progredire dalla Lombardia occidentale verso est, i parametri favorevoli alla genesi di supercelle sono tutti a fondoscala, decidiamo quindi di stabilire come target l’area fra Brescia e Mantova ed aspettare, in quanto i temporali in questi giorni stante il forte getto in quota saranno molto veloci.

Intorno alle 21.30, dei primi temporali nascono fra Milanese, Pavese e Lodigiano, ci appostiamo fra Robecco D’oglio e Fiesse ad attendere questo primo temporale che sin da subito mostra caratteristiche supercellulari, lo riprendiamo e poco dopo perde d’intensità.

L’updraft in lontananza illuminato dalle costanti fulminazioni: 

Il mesociclone della supercella da Fiesse (BS) 

Sulla strada per il Ritorno notiamo come alle 2 di notte un nuovo temporale dalle caratteristiche esplosive nasce esattamente a sud della città di Brescia, ed inizia a deviare nettamente verso sud-est nonostante le correnti occidentali in quota. Dopo aver attraversato il nucleo grandinigeno, che in questo momento non presentava ancora grandine grossa, usciamo per posizionarci a sud di Castiglione delle stiviere dove abbiamo modo di ammirare il mesociclone che via via andava scolpendosi, illuminato dai frequenti lampi e fulmini intranube. Decidiamo di proseguire la caccia verso sud-est, ma ad un certo punto una pattuglia dei carabinieri decide di fermarci per un controllo, ponendo a noi la fine della caccia. Cerchiamo nonostante ciò di riposizionarci passando nuovamente il core di grandine ma senza riuscirci, in quanto la grandine aveva assunto dimensioni di palle da tennis complicando non poco le condizioni di guida. Proseguiamo fin quasi a Ferrara all’alba,  ammirando L’imponente supercella da dietro dirigersi verso il Delta del Po.
Dopo aver provato invano per tutta la notte ad inseguire questo temporale torniamo a casa all’alba esausti e anche abbastanza frustati, cercando di dormire qualche ora in attesa di una nuova e violenta passata di temporali attesa da lì a poche ore.

La supercella con il mesociclone illuminato dai fulmini intranube nel nostro unico stop, prima di essere fermati: 

 

Dopo aver dormito 3 ore, impostiamo la sveglia Intorno alle 10 del mattino quando notiamo come al radar nuovi temporali stavano esplodendo ad ovest e nord di Milano. Non è esattamente ciò che ci aspettavamo in quanto il passaggio temporalesco era atteso fra le 15 e le 17 del pomeriggio, tuttavia essendo i temporali già presenti ci muoviamo verso ovest prestando particolare attenzione ai nostri movimenti in quanto sappiamo che l’elevata energia unito all’elevato shear di questi giorni favorisce la formazione di grandine grossa nei sistemi temporaleschi.

Fermiamo dunque poco a nord di Orzinuovi, il temporale è evoluto in velocissimo tempo in un sistema a bow echo (eco ad arco) sintomo di forti venti lineari sul bordo avanzante e probabilmente di fortissimi downburst al suo interno. Fotografiamo per circa 10 minuti il suo arrivo, con una shelf cloud presente sul bordo avanzante che precedeva tutto il carico di pioggia e di grandine denotato dai colori verdastri del cielo al suo interno.

Essendo il sistema troppo veloce cerchiamo in tutti i modi di starci davanti ma complice il traffico delle città/paesi presenti desistiamo e ci rifugiamo sotto un benzinaio, attendendo che passi la parte più attiva. Forti raffiche di downburst fino a 130km/h lasciano dietro di se una scia di distruzione su vaste aree. Campi di grano distrutti, tetti, antenne ed alberi divelti, in alcuni casi sulle auto, è lo scenario che poco dopo ci troviamo davanti al nostro rientro a casa. Tuttavia sappiamo che questo è solo l’inizio, in quanto la violenza dei fenomeni nei giorni seguenti si farà via via più elevata.

La shelf cloud facente parte del bow echo, i coloriti verdastri all’interno del core del temporale non lasciavano presagire nulla di buono: 

Nella giornata di Sabato 22 Luglio nuovi temporali sono attesi sulle pianure centro orientali, anche in questa giornata i Valori di cape sono previsti nuovamente a fondoscala con uno shear nuovamente favorevole a supercelle.

L’inizio della convezione, con questi valori estremamente elevati di cape, si concentra in tarda mattinata, non essendoci nessuno strato inibente o stabile in atmosfera. Attorno a mezzogiorno infatti, abbiamo già una prima supercella abbordare la provincia di Cremona, ci posizioniamo nei pressi di Robecco d’Oglio e cerchiamo un campo , la supercella è ancora distante ma in circa 10 minuti iniziamo a scorgerne le fattezze, con una wall cloud quasi rasoterra. Seguiamo questo temporale sino a Finale Emilia, ove la struttura diventa ancora più impressionante ed il temporale da vita probabilmente ad un Forte tornado in seno ai forti venti di Downburst nella località di Alfonsine (RA). Dove alcune auto sono state sbalzate nei campi.
La nostra caccia termina qua in quanto la grandine sopraggiunge sulla nostra posizione borlando l’auto con la quale stavamo cacciando (perfortuna noleggiata) costringendoci a cambiarla.

La struttura della supercella nei pressi di Robecco d’Oglio (CR)

L’Imponente mesociclone da Finale Emilia (MO) poco prima del Tornado ad Alfonsine (RA): 

 

Dopo una Domenica di quiete, nel corso della giornata di Lunedì e alle prime ore di Martedì si attende il gran finale di questo transito temporalesco, con l’arrivo di un fronte ben strutturato a tutte le quote, con valori convettivi nuovamente a fondoscala. Analizzando i modelli notiamo oltretutto come non ci siano molti precedenti sulle quali fare affidamento per una previsione, in particolare modo per quanto riguarda i parametri a fondoscala, sappiamo però che le minacce riguardo questo passaggio si focalizzano sopratutto sul rischio di forti raffiche di vento e grandine che potrà diventare enorme lungo il tragitto delle supercelle.

Dopo una passata prefrontale nelle prime ore del pomeriggio, in serata la situazione si fa “viva” con temporali che presidiano le aree montuose. Nonostante una nuova supercella venga a formarsi nelle aree ad est di Milano, decidiamo di posizionarci a sud di Bassano del Grappa (VI) ad attendere un temporale che presidierà le aree di pianura, ove troverà un potenziale ancora più elevato di quello presente in Lombardia. Tuttavia dopo aver scattato qualche foto, il core grandinigeno falcia la strada d’inanzi a noi.

La forma del temporale non appena ha abbordato le aree di pianura ad est di Bassano del Grappa (VI): 

 

Torniamo quindi indietro cercando di intercettare la supercella Lombarda, che in questo momento inizia ad abbordare il Veronese lasciando dietro di se una scia di devastazione provocata dalla grandine. La seguiamo fino ad est di Padova dove abbiamo modo di ammirare L’imponente mesociclone illuminato dai continui fulmini.

Sono ormai le due di notte, tuttavia la situazione è ancora molto dinamica in quanto gli ultimi aggiornamenti modellistici di Icon D-2 mostrano il passaggio di un ultima violenta supercella per le 5-7 del mattino. Nel frattempo cerchiamo di fare il punto della situazione sui danni e notiamo come l’area più colpita risulta quella del basso Garda, fra Desenzano e Peschiera dove centinaia di auto sono rimaste ferme in corsia di emergenza lungo la A4, con il parabrezza infranto. Dopo un reportage veloce dei danni riprendiamo persino l’insegna del MD di Lonato del Garda bucata dalla grandine.

Dopo le 5 del mattino una supercella imperversa come previsto nuovamente la Lombardia ed il Veneto, anche questa produce grandine enorme e lascia una nuova scia di devastazione sull’ombra di quelle precedenti. la seguiamo sino ad est di Verona dove abbiamo modo di ammirare un mesociclone molto definito. A seguire diventerà ancora più mostruosa ma la sua velocità ci ostacola la caccia rischiando di devastare nuovamente la nostra auto, perciò facciamo retromarcia e torniamo a casa esausti nuovamente alla 7 del mattino.

La forma della supercella da sud di Castiglione delle Stiviere (MN):

La fase successiva da Sommacampagna (VR): 

La grandine prodotta dalla supercella a sud di Peschiera del Garda (VR): 

Per concludere, ci tenevo un’attimo mostrarvi la nostra previsione con quello che poi si è realmente verificato. Non si tratta di un’autoelogio ne da parte mia ne da parte del CML, ma quello che voglio dire è: Ieri se non fosse stato per noi del CML e per i ragazzi di Meteo & Radar Italia, miei compagni e amici di chasing, nessuno avrebbe saputo le aree colpite e a cosa stavamo andando incontro per la serata. Mentre inseguivamo questi devastanti temporali in autostrada ho avuto modo di vedere scene surreali con trafile di auto appostate in corsia di Emergenza senza sapere a cosa andavano incontro e a quali rischi effettivi potevano avere i temporali. L’esito è stato devastante con auto totalmente distrutte e persone ferite. Ora, con eventi come quelli di questi giorni arrivare a salvare la casa nel 99% dei casi è impossibile, ma abbiamo bisogno di maggior informazione su questi fenomeni. Perché non è possibile che noi sappiamo ed in TV non vengano in qualche modo mostrati i nostri avvisi, o che le persone competenti, magari anche più di noi in materia non esprimano un loro parere sulle condizioni meteorologiche previste e sui setup temporaleschi molto violenti. Perché liquidare con un icona o con la frase “violenti temporali” è troppo generico, quando noi possiamo definire con precisione persino una zona. Ringrazio chi ci segue e sono contento per le persone che grazie a noi hanno potuto salvare la loro auto e premunirsi in tempo.

Previsione: 

Realtà: 

Questo il tracciato di tutte le supercelle da noi cacciate, ringrazio il mio amico Jacopo Zannoni per l’elaborazione:

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