Guida Temporalesca

Una pagina che vuole essere un aiuto per chi vuole capirne di più sui temporali e per chi vuole avvicinarsi alla Meteorologia. Molte persone alla visione delle mie foto chiedono se le nubi riprese hanno particolari nominativi e se indicano qualcosa in particolare, ebbene si, ed in questa pagina cercherò di soddisfare queste risposte postando in allegato alla descrizione anche una fotografia cosi che uno possa imparare a riconoscere queste nubi una volta che se le ritrova davanti.

Sui fenomeni temporaleschi viene usata una specifica terminologia inglese poichè si tratta di fenomeni studiati e scoperti prevalentemente negli Stati Uniti. 

Cumulo: Nube bianchiccia con moderato sviluppo verticale e talvolta precursore dello sviluppo di un cumulonembo (la classica nube temporalesca);

Questi si dividono a loro volte in 3 categorie :

Cumulus Humilis: o detti anche cumuli di bel tempo, si presentano come piccole formazioni biancastre e si osservano in condizioni di tempo stabile, con un massimo sviluppo nelle ore pomeridiane.

 

 

 

 

 

Cumulus Mediocris: o detti anche cumuli medi, di estensione moderata ma che non producono precipitazioni.

 

 

 

 

 

Cumulus Congestus:Il classico stadio che va a precedere la formazione di un cumulonembo, si presentano biancastri con un moderato sviluppo verticale, e possono dar luogo a brevi ed isolati scrosci di pioggia.

 

 

 

 

 

Cumulonembo: è lo stadio successivo al cumulo congesto, ossia la classica nube temporalesca vista in lontananza, con uno sviluppo verticale poderoso e protuberanze talvolta marcate lungo i bordi. Danno origine a precipitazioni temporalesche anche di forte intensità e a fulmini.

 

 

 

 

 

Cumulonembo con incudine: Quando le correnti ascensionali all’interno del Cumulonembo raggiungono la tropopausa, ossia il limite inferiore dell’atmosfera, queste si fermano e si espandono orizzontalmente, perciò ne deriva una formazione superiore ad incudine. Quando il cumulonembo arriva a questo stadio, è molto probabile che il temporale possa essere di forte intensità.  Le incudini, nella loro forma maggiore,  spinte dalle correnti in quota, possono espandersi sino a 50km di distanza dal clou del temporale stesso.

 

 

 

 

Lowering: Formazione nuvolosa posta al di sotto la base del cumulonembo, solitamente individua l’area in cui sopra si trova la corrente ascensionale principale del temporale. Questa nube è facilmente individuabile in quanto ha un livello di condensazione più basso delle nubi circostanti, e ha una forma spesso circolare od inclinata ed allungata verso l’area in cui spirano le correnti umide che vanno a rifornire il temporale stesso.

 

 

 

 

Inflow Tail: Si tratta di una nube a forma di coda che si estende verso il basso, indica la zona dove è presente la base principale del temporale e dove le correnti calde e umide salgono ad alimentare il temporale. Questa nube può indicare la presenza o la possibile formazione di una supercella.

 

 

 

 

 

Tail cloud: O comunemente detta nube a coda. è una formazione nuvolosa che rappresenta l’aria fredda che si appresta ad entrare alla base del temporale o alla base di una wall cloud ben sviluppata. Infatti questa nube può essere associata alla presenza di una Supercella. Può essere confusa con un Inflow Tail, ma la differenza è che la nube, in questo caso, si estende verso i rovesci di pioggia del temporale, come è altresi visibile in foto.

 

 

 

 

Supercella: Particolare tipologia di temporale in cui le correnti ascensionali del Cumulonembo entrano in rotazione. La base del temporale in questo caso, prende il nome di Mesociclone e può assumere forme altamente spettacolari. Si tratta di uno dei temporali più violenti che esistano, in quanto la rotazione delle correnti ascensionali va a favorire la presenza di fenomeni intensi, quali forti raffiche di vento, grandine e talvolta Tornado.

 

 

 

 

Supercella Left-Mover: Si tratta di una particolare tipologia di supercella in cui la rotazione muove in senso orario (rarissimo nell’emisfero boreale) motivo per cui la struttura dinamica della supercella è per cosi dire opposta alle classiche supercelle che si formano nel nostro emisfero.  Si formano solitamente quando un temporale molto intenso si divide in due parti, splittando, la cella più a nord muove a sinistra rispetto al vento medio portante e in taluni casi questa può iniziare a ruotare in senso orario o Anticiclonico. (Per una spiegazione più approfondita vedi articolo; Supercella Left-Mover del 21 Luglio 2017).

 

 

 

Mesociclone:  Base di un temporale a supercella in forte rotazione.

 

 

 

 

 

 

Wall cloud: o comunemente detta “nube a muro”, si forma esclusivamente nei temporali a Supercella ed è un abbassamento situato alla base di un mesociclone, riconoscibile grazie al noto scalino e al fatto che sulla destra si trova tutto il carico di precipitazioni del temporale. Si verifica quando il temporale è nella sua fase di maturazione, e talvolta, se vi sono le condizioni, sotto ad essa si può assistere alla formazione di un Tornado.

 

 

 

 

Supercella HP: Ossia ad alte precipitazioni, si nomina una supercella HP quando l’intera area del mesociclone è invasa dal carico di precipitazioni del temporale e per questo motivo talvolta risulta difficile anche individuare un eventuale Tornado. Si sviluppano in condizioni di elevata umidità a tutte le quote ed ad elevati valori di Cape.

 

 

 

 

Supercella LP: Al contrario delle sorelle HP, queste si sviluppano in condizioni di aria generalmente secca e con poche precipitazioni, tuttavia tendono a sviluppare grandine anche di grosse dimensioni. Difficilmente tendono a formare un Tornado, e si sviluppano in condizioni di basso Cape ma di elevato shear direzionale.

 

 

 

 

Shelf Cloud: Tradotta in Italiano come “Nube a Mensola”, viene identificata sul bordo avanzante di un forte sistema temporalesco (non necessariamente a Supercella) e presenta un bordo molto turbolento ed a volte striato, per la presenza di umidità differente alle varie quote atmosferiche. Essa si genera poichè le correnti fredde di Outflow che fuoriescono dal temporale sollevano l’aria calda e umida pre-esistente lungo la strada di avanzamento del temporale.

 

 

 

 

Funnel : Termine con il quale si indica un vortice d’aria in rotazione non totalmente condensato che non viene  a subire un contatto diretto con il suolo, spesso per la presenza di aria più secca nei bassi strati.

 

 

 

 

 

Mammatus Cloud:Formazioni nuvolose a forma di Mammella,( da qui il termine) che prendono vita al di sotto di un incudine temporalesca. Esse sono indice di rovesci che, a causa dell’aria troppo secca sottostante, evaporano prima di arrivare al suolo. In alcuni casi queste formazioni possono indicare temporali anche di forte intensità.

 

 

 

 

 

Fulmine positivo : Fulmini con carica positiva che vengono generati dal bordo della corrente ascensionale (updraft) di un temporale, percorrono distante maggiori rispetto ai fulmini negativi e possono cadere sino a 20-30km di distanza dal temporale. 

 

 

 

 

 

Anvil Crawler:  Particolare e rara tipologia di fulmine orizzontale ramificato, in casi rari, è possibile osservarli sotto il bordo di un incudine temporalesca. 

 

 

 

 

 

Downburst: Violenta corrente discendente presente all’interno dei temporali più intensi e che una volta arrivata al suolo si espande orizzontalmente in tutte le direzioni. Si tratta di raffiche lineari che talvolta possono superare i 150km/h e possono provocare danni estesi per diversi Kilometri. Un fenomeno che in italia viene spesso confuso con i tornado, inconsci che si tratta semplicemente di forti raffiche di vento dirette in un unica direzione e non associate ad un evento tornadico.

 

 

 

 

Corrente di RFD: Per intero “Rear Flank Downdraft”, una corrente presente solamente nei temporali a supercella in quanto si tratta di una corrente discendente più secca sul lato retrostante del mesociclone o lateralmente ad una wall cloud. Questa corrente gioca un ruolo fondamentale nella formazione di un tornado nelle supercelle tornadiche, in quanto secondo alcuni studi riesce a trasportare verso il basso la vorticità e la rotazione stessa del mesociclone.

Corrente di FFD: Per intero “Forward Flank Downdraft” , ossia l’area dove è presente tutto il carico principale di precipitazioni (grandine e pioggia) dei temporali a supercella.

Riflettività: Valore riferito ad un particolare meccanismo Radar che tramite una scala di colori è possibile capirne l’intensità delle precipitazioni in atto.

Landspout: Particolare tipo di Tornado non prodotto da una supercella e da un mesociclone. Solitamente di debole intensità. 

Inflow: Corrente di richiamo calda e umida che alimenta dal basso il temporale rifornendolo di energia. 

Outflow: Corrente fredda spesso accompagnata da raffiche anche di forte intensità che fuoriesce dal temporale. Al suo arrivo si percepisce freddo e un poderoso calo termico.

Fractocumuli: Brandelli di nubi sfilacciate e con un basso livello di condensazione, si possono osservare lungo il fronte d’avanzata di un temporale preceduto da forti correnti di Outflow , oppure sotto la base di un temporale o di una wall cloud nell’area di salita dell’aria calda e umida.

Knuckles: Piccole formazioni sporgenti lungo i bordi sopravvento dell’incudine (vedi definizione) talvolta indicano che siamo in presenza di un temporale forte e grandinigeno.

COME RICONOSCERE I TEMPORALI AL RADAR

Multicelle: Temporali più o meno estesi composti da diverse celle al loro interno che muovono all’unisono.

 

 

 

 

 

 

 

Squall Line: Ristretta linea di temporali con un bordo avanzante ben sviluppato al radar, solitamente si formano lungo la parte avanzante più attiva di un fronte freddo che va sollevando aria calda e più umida davanti a se.

 

 

 

 

 

 

 

 

Bow echo:  Od “eco ad arco” in Italiano. Si viene a creare quando al radar la parte più attiva di una Squall line assume una forma arcuata ma con un bordo avanzante sempre lineare. Questo avviene perchè le correnti di outflow all’interno del temporale sono molto forti e prevalgono sulle correnti calde di inflow (vedi termini associati). Sul bordo avanzante in questo caso non è escludibile la presenza di una Shelf cloud proprio per il sollevamento forzato da parte dell’aria fredda sull’ aria calda e umida.

 

 

Eco ad uncino:  Tipico eco radar che riguarda i temporali a supercella nella loro punta meridionale. Le precipitazioni infatti, trovandosi a ruotare attorno al mesociclone, vengono riflesse dal radar assumendo una forma ad uncino.

 

 

 

 

 

 

 

 

V-Notch: Particolare assunzione del temporale al radar che prende una forma a V. Questo eco radar, situato nella direzione di avanzamento del temporale, si origina quando i forti venti in quota, scontrandosi contro la fortissima corrente ascensionale del temporale , vengono deviati lateralmente facendo conferire questa particolare conformazione del temporale al Radar. In unione all’eco ad uncino (vedi definizione) indica che siamo in presenza di un temporale a supercella particolarmente violento.

 

 

 

 

 

TVS: O “Tornado vortex signature”, rappresenta una traccia visibile solo in particolari tipologie radar definiti Doppler, che permette di conoscere la velocità e la direzione dei venti in una determinata area tramite dei colori. Il rosso ( colore rappresentato quando i venti al suolo si allontanano dal radar) ed il verde (colore rappresentato quando i venti si dirigono verso il radar). Tramite questo ingegnoso meccanismo , se il colore rosso e verde vengono accostati, è possibile conoscere se nell’area di rotazione di una supercella, siamo in presenza di un tornado.

 

 

 

Esistono poi, oltre a quelle già elencate sopra, altre due tipologie di temporali :

MCS: Acronimo di “Mesoscale convective System”, ossia sistema convettivo a mesoscala. Si forma quando diversi temporali a carattere multicellulare si uniscono, questi formano a loro volta un più grosso ed esteso sistema convettivo capace di interessare aree estese e provocare forti piogge.

MCC: Acronimo di “Mesoscale convective complex” Ossia complessi convettivi a mesoscala. Si tratta di un sistema composto da diversi MCS ravvicinati fra di loro, per questo motivo rispetto agli MCS questi coprono distante ancora più vaste. Anche questi possono provocare forti piogge su aree decisamente estese.

Aggiungo infine qui sotto qualche definizione di particolare indici termodinamici utili alla previsione di fenomeni temporaleschi e che personalmente tendo ad usare più spesso. I seguenti indici sono consultabili in rete da TUTTI, tramite gli appositi modelli meteorologici ad area limitata. (LAM).

Cape: Letteralmente “Convective Available Potential Energy” ossia, energia disponibile per la convezione (espressa in Joule). Un’indice che viene usato per quantificare l’energia disponibile in libera atmosfera per il sostentamento e lo sviluppo di temporali più o meno intensi. Singolarmente questo indice, se in presenza di atmosfera stabile, non indica nulla. Perciò deve venire usato in unione ad altre variabili ed ad altri indici.

Cin: Letteralmente “Convective Inhibition” ossia inibizione alla convezione, è un indice che rappresenta l’energia disponibile (sempre espressa in Joule) presente alle basse quote atmosferiche che va ad impedire l’innesco dei moti convettivi. Solitamente il valore è molto negativo quando in atmosfera è presente uno strato di aria più calda e stabile che va a bloccare la partenza delle torri temporalesche. Ci sono poi diversi modi impiegati dall’atmosfera per rimuovere questo strato, fra questi può essere l’ingresso di aria fredda in quota, un sollevamento orografico forzato (temporali orografici) o l’avvezione di aria più umida nei bassi strati.

Lifted Index: Indice che va a misurare la stabilità della porzione d’atmosfera in questione, molto utile, insieme al Cape, per predire la possibile intensità dei temporali.

Shear: Particolare disposizione ed intensità che assumono i venti al salire con la quota, si identifica una situazione di shear positivo quando i venti a partire dal suolo sino a 5mila metri di quota vanno intensificandosi ed assumono nel contempo moto rotatorio ciclonico. Ciò va a determinare, in caso di temporali, la rotazione della corrente ascensionale, andando quindi a favorire la formazione di temporali a supercella.

Elicità:  Parametro che si può unire allo shear, in quanto tiene conto dello shear verticale lungo la colonna. Utile per valutare il rischio di tornado in una situazione da temporali a supercella.

Storm Relative Helicity: Indice che indica la potenziale rotazione della corrente ascensionale nei temporali, è possibile trovare in rete il calcolo dell’indice nello spessore compreso fra 1 ed i 3km di altezza per valutare se il temporale che andrà sviluppandosi potrà avere caratteristiche di supercella o no, oppure fra il suolo ed al 1 km di altezza per valutarne il suo ipotetico potenziale tornadico.  L’indice parte da un valore minimo di 150 per denotare la possibilità di formazioni supercellulari per salire sino ad oltre 450 per denotare la probabilità di tornado anche violenti.

LCL: Acronimo di “Lifting Condensation Level” o livello di condensazione forzata, è la quota  ove la massa d’aria sollevata forzatamente dal suolo raggiunge il suo livello di condensazione. Quindi per cui si tratta di un indice base per capire il livello inferiore di condensazione delle nubi cumuliformi e temporalesche.

EL: Acronimoo di “Equilibrium Level” , rappresenta la quota di massima altezza della tropopausa, dove il cumulonembo termina la sua ascesa e la corrente ascensionale si espande orizzontalmente formando l’incudine (vedi definizione). Si tratta di un indice utile per capire a quanti km di altezza può arrivare il cumulonembo ed a che altezza va espandendosi poi l’incudine.  Più è alta la misura dell’Equilibrium Level più è probabile che i temporali possano essere intensi.

Supercell composite parameter: Un parametro che calcola nel suo insieme i valori previsti di Cape, Storm Relative Helicity, e di Shear per identificare la probabilità di supercelle in una determinata area.

 

 

 

 

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