Dopo gran parte del mese di Gennaio trascorso nell’anonimato per l’invadenza troppo netta dell’anticiclone delle Azzorre e delle correnti occidentali che presidiavano tutto il comparto Euro-Atlantico, durante la fine del mese l’Anticiclone si defila in terra natia,(ossia in pieno oceano Atlantico) permettendo l’incursione di aria polare marittima su gran parte dell’Europa e anche sul nord Italia. Freddo che tuttavia, è stato accompagnato da valori di pressione e di geopotenziale piuttosto bassi, rimanendo cosi confinato alle medie ed alte quote troposferiche. Quindi per questo motivo mentre al suolo si viaggiava su valori massimi dell’ordine di 10gradi, le temperature minime la notte, complice l’irraggiamento ed i cieli in prevalenza sereni, scesero diffusamente sotto lo zero. Un’ondata di freddo assolutamente normale per il periodo, ma che avrebbe fatto da apripista, da li a pochi giorni, ad una nevicata un po’ fuori dal comune, specialmente per quanto riguarda la lombardia orientale, e l’area fra Brescia e Cremona.
Infatti, nella giornata di Martedi 3 Febbraio, lungo il bordo orientale dell’anticiclone delle Azzorre, inizia a scivolare un nuovo impulso d’aria fredda, questa volta accompagnato da aria decisamente più umida. La sua traiettoria decisamente più occidentale rispetto all’irruzione di fine Gennaio, comporta la formazione di un’intensa ciclogenesi mediterranea fra le giornate di Mercoledi 4 e Venerdi 6 Febbraio. La depressione, che ha subito avuto caratteristiche esplosive, ha avuto come luogo natio le isola Baleari nella giornata di Mercoledi, muovendosi gradualmente verso nordest e portandosi nel corso della giornata successiva fra la Sardegna e la Corsica, dando inizio alla forte fase di Maltempo sul centro e nord Italia.
La sinottica dei venti (intensità e direzione) per il tardo pomeriggio di Giovedi 5 Febbraio, visibile il ricciolo depressionario localizzabile a nordovest della Sardegna, attorno al quale ruotano venti di scirocco carichi di umidità e maltempo.
Tuttavia, c’è da fare un doveroso cenno alla fase termica che si presentava nella notte fra Mercoledi e Giovedi in pianura, non certamente favorevole alla caduta di neve sino a bassa quota , in quanto le temperature si sono mantenute costantemente intorno a 4-6°C. Quindi, voi direte, come mai nonostante l’irruzione fredda dei giorni precedenti, nella notte le temperature non sono calate? Presto detto, questo è accaduto perchè la copertura nuvolosa è arrivata prima rispetto alla perturbazione vera e propria, ponendo fine alla fase di irraggiamento notturno in val padana e ad una disgregazione molto veloce del cuscinetto di aria fredda nei bassi strati, già di per se non certamente consolidato.
A dimostrazione queste le temperature rilevate in Lombardia alle ore 08 del 5 Febbraio; Fonte: cartina CML
Nonostante ciò, con l’avvicinamento del minimo depressionario verso la Sardegna, va attivandosi un richiamo orientale alle medie ed alte quote che va a trascinare con se dell’aria più fredda presente in quel momento sui Balcani. Questo passaggio, risulterà fondamentale in seguito, con l’arrivo delle precipitazioni, per la caduta della neve sino a quote pianeggianti, in quanto avranno il merito di trascinare verso il suolo il freddo affluito alle medie quote da est, eliminando quindi lo strato leggermente più caldo pre-esistente dovuto alla mancanza di irraggiamento notturno.
Le prime precipitazioni, deboli e quindi piovose, avranno inizio già all’alba di Giovedi, ma con una graduale intensificazione dei fenomeni nel corso della mattinata stessa, quando inizierà a consolidarsi il famoso calo termico nei bassi strati operato dalle precipitazioni che inizieranno a divenire moderate. Il freddo quindi in questo frangente inizierà ad essere trascinato verso il suolo su buona parte della Lombardia, a partire da quella occidentale. La pioggia va quindi cedendo il passo alla neve che grazie alle precipitazioni intense non ha problemi ad accumulare, contrassegnando i primi centimetri anche sulle pianure fra Brescia e Cremona. Situazione che rimarrà invariata anche nel corso del pomeriggio ove le precipitazioni continueranno a mantenersi a carattere moderato permettendo alla neve di cadere indisturbata su gran parte della regione sino a sera, ad eccezione del Mantovano e del Pavese meridionale dove si è avuto un richiamo d’aria più mite da est a carattere sciroccale mantenendo valori di temperatura ben più elevati rispetto alle restanti aree della regione e inibendo ogni possibilità di neve con accumulo sulle pianure.
Queste le temperature rilevate in Lombardia alle ore 16 del 5 Febbraio, si evidenzia il generale calo termico su gran parte della pianura ad eccezione del Mantovano e del Pavese meridionale appunto, aree interessate dal richiamo di aria più mite da est. Fonte: Cartina CML
Nel corso della serata e della nottata si attuerà la seconda fase di questo intenso peggioramento, il minimo di bassa pressione inizierà molto lentamente a traslare verso le regioni centrali italiane, determinando una curvatura delle correnti in quota decisamente più orientale rispetto al pomeriggio. In questo modo, un corridoio composto da vasti e corposi rovesci inizierà a risalire dall’adriatico piegando poi da est una volta giunti fra l’Emilia ed il Veneto, interessando quindi completamente tutta la pianura Lombarda centro orientale.
Durante la notte cosi le intense e persistenti precipitazioni hanno determinato alla neve di continuare a scendere indisturbata fra le province di Brescia e Cremona, con un’intensità a dir poco eccezionale e causando non pochi disagi. In alcune aree del Mantovano, dove è la pioggia a farla da padrona, si sono raggiunti picchi d’intensità pari a 15-20 mm/h. Ed in alcune zone tra basso bresciano, cremonese e mantovano, una volta che la neve è andata fondendosi alcuni giorni dopo, si è arrivati ad una stima di 60-80 mm accumulati nell’arco di una notte, ad evidenziare un peggioramento davvero intenso ed inusuale per il periodo.
Immagine radar della notte su Venerdi, visibile la banda giallastra ad evidenziare la notevole intensità delle precipitazioni in risalita da sudest.
Nella mattinata di Venerdi 6, l’indebolimento delle precipitazioni ha determinato un lieve ma dannoso aumento termico in prossimità del suolo causando la trasformazione della neve in pioviggine su quasi tutta la pianura Lombarda, ponendo poi fine al peggioramento. A fine evento, risulteranno poi zone con un totale accumulato complessivo sino a 100mm caduti in un paio di giorni.
A racconto concluso, è d’obbligo comprendere nell’analisi il Radiosondaggio di Milano Linate effettuato in piena notte a peggioramento in corso. Dove si evidenzia come nei primi 1500metri dal suolo al salire con la quota la temperatura rimanga pressochè invariata, con una differenza di circa 2 gradi. Questo fenomeno è conosciuto con il nome di Omotermia, ossia quando, in quelle situazioni come questa, ove non è presente una massa d’aria particolarmente fredda, le precipitazioni forti e persistenti riescano comunque a trascinare il freddo e a mantenerlo nei bassi strati.
A fine evento si è potuto stipulare in base all’ampia rete di monitoraggio sul territorio l’accumulo complessivo nevoso sul territorio Lombardo, ove si è potuto evidenziare che;
-. Il clou dell’evento è andato incentrandosi nel Cremonese ove in una notte sono scesi sino a 40 o più cm di neve.
-.L’alta lombardia e tutte le aree pedemontane hanno avuto a che fare con precipitazioni più deboli e discontinue.
-. Il pavese è rimasto praticamente hai margini del peggioramento a causa della parziale ombra data dai venti orientali.
-. Nonostante le temperature al limite è stato un buon episodio, a tratti eccezionale per le aree della Bassa bresciana e del Cremonese, che va ad incentivare ancora di più l’estremizzazione degli eventi data dal maggior calore a disposizione in Atmosfera. Infatti avere precipitazioni cosi intense in un mese che dovrebbe avere caratteristiche invernali, non è per niente usuale e all’ordine di ogni episodio.
Un’immagine satellitare del 9 Febbraio, ove grazie ai cieli sereni è stata resa più ben visibile la distribuzione della neve sul territorio.
Ecco infine alcune foto da me il pomeriggio di Giovedi, ad inizio Nevicata. Si può benissimo intuire l’intensità già di per se molto forte e l’accumulo praticamente istantaneo.
Non potevo riprendere uno dei momenti più folli della nevicata, con uno scatto a casaccio usando il flash dalla finestra di casa mia.
Queste infine le fotografie scattate ad evento concluso, nella mattinata di Venerdi.