Dopo diversi giorni di caldo anomalo con temperature di molto oltre le medie del periodo sul nord Italia, nel corso del pomeriggio e della serata di Domenica 29 Aprile è attesa la risalita di un modesto sistema frontale da sud per l’approfondimento di una vasta circolazione di bassa pressione sull’Europa occidentale. La risalita della perturbazione accompagnata da correnti meridionali non troppo tese in quota in contemporanea alla formazione di un minimo di bassa pressione al suolo fra la Francia e la Germania, va determinando un’ambiente favorevole alla nascita dei primi fenomeni intensi e supercellulari del periodo, con valori di shear e di elicità piuttosto considerevoli perlomeno sulla base dei modelli. Durante il pomeriggio di Domenica infatti una costante e tesa ventilazione sudorientale al suolo va interessando gran parte del catino padano, compresa l’area centro orientale Lombarda, ove durante le ore serali i modelli confermano un’elevata probabilità che vengano a formarsi temporali intensi, con la possibilità che questi possano divenire quindi supercelle. In serata, fra le ore 19 e le 20 infatti, un groppo di temporali va velocemente formandosi nei pressi di Cremona, seppur all’inizio si tratta di temporali a carattere multicellulare senza alcuno spunto interessante, inizio a muovermi di poco verso sud fermandomi nei pressi di Leno (BS) in quanto il temporale risalendo andava intensificandosi. Ad un certo punto, in breve tempo, sul lato meridionale della cella più intensa, va stagliandosi una base distaccata dall’area di precipitazioni, e solitamente ciò è sintomo, specie quando al suolo i venti sono disposti dai quadranti sudorientali, che il temporale possa iniziare a ruotare divenendo una supercella a tutti gli effetti. Mi muovo perciò in un’area a visibilità aperta senza case attorno in modo che possa ammirare la formazione della supercella, che in breve tempo assumerà connotati a dir poco spettacolari e molto simili ai temporali che ho fotografato in questi anni nelle pianure Americane. In questo frangente ove il mesociclone va via via scolpendosi l’attività elettrica inizia a farsi sempre più intensa, tanto che il cielo è continuamente illuminato da bagliori continui. Seguo il temporale sino a Ghedi, senza preoccuparmi di perdere i momenti migliori in quanto è molto lento nel suo spostamento. Nelle fasi finali il mesociclone tenderà comunque a linearizzarsi a causa del sopraggiungere delle correnti di Outflow, tuttavia anche in questa fase finale ha mantenuto aspetti fotogenici e degni di nota specie per il periodo.
La supercella in una scansione radar relativa alle ore 19:50, ben visibile sul lato meridionale la formazione del classico “uncino” tipico delle supercelle.
Fasi finali e dissoluzione del mesociclone, da Ghedi (BS).