Supercella HP fra Genivolta e Soresina (CR) 25 Aprile 2025

Nella giornata di Venerdì 25 Aprile, una circolazione di bassa pressione con centro motore sul nord Adriatico e accompagnata da aria fresca in quota , avrà il merito di generare un aumento dell’instabilità durante le ore pomeridiane.
In particolare, dopo una mattinata soleggiata, un’aumento della convezione è atteso a partire dai rilievi montuosi , specie fra le  prealpi Orobiche di Bergamo e le prealpi Bresciane, in progressione verso le pianure, stante le correnti in quota prettamente settentrionali.
Tuttavia osservando i modelli, in particolare ICON D-2 e il modello cosmo di Meteoswiss, noto come entrambi, già da diversi aggiornamenti relativi al giorno prima dell’evento, vedano isolarsi una cella ad est di Milano, in particolare fra le province di Cremona e Lodi; A cui si sovrappone una spiccata convergenza con una ventilazione tesa da sud-est al suolo. In questa particolare situazione, lo shear locale andrebbe esaltandosi in quanto , nonostante in quota le correnti siano da nord/nordovest, la rotazione a sud-est al suolo andrebbe a organizzare il temporale ponendo i presupposti per un marginale rischio di fenomeni supercellulari nell’area in questione.

Io e la mia ragazza decidiamo quindi di uscire scegliendo come area target Pandino (CR) in quanto se la cella si formasse più ad est, avremmo da lì strada spianata per dirigerci ad est senza perdere troppo tempo.
Una volta giunti in target, fra le 15.30 e le 16.00 dei primi focolai temporaleschi nascono sulle prealpi, esattamente nei punti prestabiliti dai modelli, tuttavia ad ovest di Pandino l’aria è molto secca, tanto è che i congesti che osserviamo nascere evaporano in breve tempo, e i temporali a nord, nel momento in cui iniziano a muovere verso sud anzichè prendere energia si indeboliscono. Il cielo inizia a farsi poco rassicurante per fenomeni degni di nota e dunque muovo verso est, dove altri temporali stavano scendendo dai monti verso le pianure. Dopo aver percorso all’incirca 20km,  effettuo una prima fermata nei pressi di Casaletto di Sopra (CR) dove osserviamo il bordo avanzante di un temporale in discesa da nord, da cui peró anziché essere investiti da correnti fredde di outflow, il vento di inflow rafforza sempre più.

Proprio nel momento in cui siamo investiti dalle prime raffiche sostenute da sud-est, la cella, inserita inizialmente in un cluster multicellulare, subisce un improvvisa intensificazione, con diversi fulmini nube-terra che cadono vicino alla nostra posizione.

Capiamo subito che siamo nell’area di convergenza e che questa è molto probabilmente la cella vista dai modelli.

Muoviamo quindi a sud effettuando un primo stop a nord di Genivolta (CR) ove osserviamo il temporale organizzarsi e scolpirsi, divenendo una Supercella HP a tutti gli effetti. Tutta l’area di precipitazioni in questi istanti stava andando concentrandosi proprio sotto il mesociclone, un eventuale tornado quindi sarebbe stato nella pioggia.

La supercella è piuttosto lenta nel suo spostamento, troviamo quindi un campo verde molto fotogenico e ci fermiamo a scattare qualche foto, con le spighe di grano mosse dal vento di inflow che spirava verso il temporale.

Da qua muoviamo nuovamente verso sud raggiungendo Soresina e in seguito Pizzighettone, ove ne riprendiamo le ultime fasi prima che l’outflow prenda il sopravvento.

lo screenshot radar della supercella nel suo momento di massima intensità; Nonostante al radar il temporale in questione non mostri caratteristiche tipiche supercellulari, possiamo evidenziarne alcuni fattori tipici della situazione in cui ci trovavamo:

In particolare, la componente settentrionale del flusso in quota (freccia nera) tende a schiacciare la struttura convettiva, favorendo una morfologia più lineare, piuttosto che una supercella con uncino classico.

Questo:
-ha compresso l’eventuale eco ad uncino nella zona delle precipitazioni principali.

– ha favorito la formazione di un bulbo di riflettività piu  intensa che spingeva in avanti, più in stile bow echo;

-Ha mascherato la classica rotazione al radar.

Questi sono i motivi per cui la scansione radar sottostante non mostra le caratteristiche tipiche di una supercella, nonostante lo fosse a tutti gli effetti.

La cella nelle primissime fasi iniziali da Casaletto di Sopra (CR):

Da Genivolta (CR) nella fase di organizzazione a supercella HP :

L’intera struttura supercellulare da Soncino (CR):

L’ultima fase da Pizzighettone (CR), notare il fitto rovescio biancastro grandinigeno sotto il mesociclone: 

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