Incredibile Supercella HP nel Bresciano, 7 Agosto 2019

Dopo delle giornate accompagnate da un caldo tutto sommato moderato ma unito a valori alti di umidità, nella giornata di Mercoledi 7 Agosto è atteso sul Nord Italia il transito di un veloce impulso instabile da ovest, favorevole alla genesi di temporali anche di una certa violenza, in quanto vanno a combinarsi valori di elevato wind shear, specie nei bassi strati, e valori di elevato CAPE.  Osservando i modelli nella giornata precedente, noto però un’elevata incertezza riguardo l’area dove indicativamente dovrebbero partire i fenomeni, in quanto i modelli faticano ad individuare in modo preciso dove andrà a localizzarsi la convergenza con i venti da sudest nei bassi strati. Tuttavia noto come alcuni modelli ad area limitata, fra cui cosmo, per più aggiornamenti mostri un temporale isolato che dal Milanese progredisce verso est andando ad interessare nel pieno della sua forza la pianura centrale e orientale Lombarda, in particolar modo le province fra Bergamo e Brescia. Essendo l’ipotesi che fra tutte mi ha convinto di più, anche perchè temporali di forte intensità non sono nuovi in queste aree con una sinottica simile, decido di attendere l’iniziazione dei fenomeni ad est di Milano, in quanto andando più ad ovest, a causa del traffico, rischierei sicuramente di bloccarmi nella città, perdendo completamente il temporale qualora nascesse. Mentre posizionandomi subito ad est, l’eventuale supercella mi arriverebbe dritta addosso, ed in questo caso riuscirei a riprendere appieno le sue prime evoluzioni di nascita.  La giornata inizialmente trascorre accompagnata da una sorta di variabilità, fra nubi e schiarite, ed in un contesto asciutto. La situazione tuttavia va presto cambiando i connotati di tranquillità quando ad un certo punto, attorno alle 17 del pomeriggio, sulla punta meridionale di una linea temporalesca presente sulla Brianza, prende piede  un temporale dalle caratteristiche a dir poco esplosive. Mi muovo velocemente in sua direzione quando capisco che Il temporale in questione, osservando la situazione in tempo reale, gode appieno dei venti da sudest che vanno alimentandolo, ed esattamente poco dopo la sua nascita assume già le caratteristiche di una supercella, con una massiccio mesociclone già visibile in lontananza. Qui mi trovo vicino ad altri cacciatori di temporali , fra cui Valentina Abinanti, con cui ho condiviso diverse cacce sia in italia che negli USA (http://www.tornadoseeker.com/) ed i ragazzi di ZenaStormChaser da Genova.  Vista la stazza della supercella in questione, che mi ricorda in questi istanti alcuni dei temporali visti negli Stati Uniti, decido dunque di posizionarmi senza perdere tempo su una strada che va ad est, imboccando la A35 che si trova perfettamente in linea con l’avanzata della supercella, che si trova in questo momento alle mie spalle. Il temporale ha assunto in breve tempo le caratteristiche di Supercella HP.  Proseguo dunque la caccia verso est fermandomi in più punti sino a che, a causa del traffico, le forti raffiche d’avanzata del temporale mi raggiungono. Qui fermo  lungo la tangenziale, sapendo che a breve, vista la riflettività a fondoscala  presente al radar, sarò investito da forti precipitazioni accompagnate da forti raffiche di vento. In questo frangente la visibilità si annulla e molti alberi e cartelli stradali cadono e vengono divelti lungo la strada. La conta dei danni alla fine sarà salata, diverse case con tetti scoperchiati, alberi anche di grossa taglia divelti, campi di granoturco completamente devastati e piegati dalle raffiche di vento e molte case senza più corrente elettrica. Nonostante i danni ingenti, la supercella in questione non ha prodotto nessun tornado, come qualcuno può essere portato a credere. Tutti i danni rilevati sono stati provocati da raffiche lineari (Downburst).

Sebbene il racconto parecchio lungo, per chi ha voglia di leggere e approfondire aggiungo un breve discorso riguardo i temporali a supercella, visto che si è discusso molto su questo evento in quanto oltre a causare diversi danni, si è nominato il termine supercella e downburst, come se fosse un fenomeno tipico di un’altro pianeta.  Ebbene le supercelle sono semplicemente temporali la cui corrente ascensionale salendo di quota RUOTA. Questo grazie ad una nota tecnica ma di fondamentale importanza, ossia la presenza di un wind shear positivo in atmosfera: cioè la variazione della velocità e della direzione del vento al salire con la quota.  (la faccio semplice; se presupponiamo di essere su un piano verticale, quale l’atmosfera, ed il vento alle varie quote atmosferiche va ruotando in senso orario (ventilazione sudorientale al suolo, meridionale a 1500metri e sudoccidentale a circa 5500metri), allora questo fattore non farà altro che imprimere rotazione alla corrente ascensionale di un’ipotetico temporale, favorendo la formazione di supercelle. Fenomeni che sono SEMPRE esistiti nella climatologia della pianura padana, in quanto è una delle zone italiane più favorevoli alla formazione di questo tipo di temporale proprio per le caratteristiche del territorio, niente di nuovo e niente di cui stupirsi insomma. Il fatto che negli ultimi tempi invece siano diventate più frequenti è certamente un’altro discorso.

Due immagini radar relative corrispettivamente alle 17,05 (orario di nascita della cella, e alle 17.50, orario in cui ha raggiunto la sua fase di massima intensità). 

 

La struttura mozzaffiato delle prime fasi, qui è ben distinguibile il mesociclone della supercella, con tutto il carico di precipitazioni sulla destra. 

L’incredibile struttura visibile dall’A35. 

Due panoramiche dell’intera struttura scattate con il cellulare. 

La supercella nelle fasi finali.

Un disegno veloce effettuato con google maps dell’area ove si sono rilevati i maggiori danni. 

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